Back to All Events

Il mondo vivente. Retrospettiva e incontri con Eugène Green


a cura di Federico Francioni
alla presenza di Eugène Green

Roma, 19 - 23 marzo 2019
varie sedi

Quali film le sono piaciuti negli ultimi anni?
Film che hanno avuto poco successo, ma che resistono.
Indipendenti, come Toutes les Nuits di Eugène Green.
È molto interessante, lo metterei in una top 100.
Jean-Luc Godard

 
In occasione dell’uscita del volume Il mondo vivente. Conversazione con Eugène Green, a cura di Federico Francioni, edizioni Artdigiland promuove, alla presenza di Eugène Green, una retrospettiva romana sul suo cinema, realizzata in collaborazione con Casa del Cinema, Palazzo delle Esposizioni - Bookshop, Apollo 11, cineclub Detour, Libreria Stendhal.  

Dal 19 al 23 marzo, una serie di appuntamenti permetterà al pubblico romano di incontrare Eugène Green e di conoscere i suoi primi film e la sua produzione letteraria. Cineasta e scrittore, inserito idealmente in quella particolare corrente definita “trascendentale” da Paul Schrader, Green approda al cinema alle soglie dei cinquant’anni, dopo essersi impegnato per molti anni nel recupero della tradizione teatrale Barocca in Francia, affermandosi come uno dei suoi maggiori esperti.

Il suo primo film, Toutes les Nuits, vince il Premio Delluc per l’opera prima nel 2001, guadagnando la stima del maestro francese Jean-Luc Godard. In seguito, le sue opere sono state presentate nei maggiori festival cinematografici internazionali (Cannes, Berlino, Locarno, Rotterdam, Torino). Fondamentale per la conoscenza della sua opera in Italia, è stato il Torino Film Festival, che gli ha dedicato una retrospettiva completa nel 2014, curata da Massimo Causo e Roberto Manassero. A Roma, tuttavia, i suoi film sono ancora quasi del tutto inediti.

Oltre al cinema, Green è anche autore di diversi romanzi, alcuni dei quali pubblicati da Gallimard (La bataille de Roncevaux; La communauté universelle; Les atticistes), e importanti saggi sul teatro barocco (Le parole baroque, Desclée de Brouwer) e sulla natura del mezzo cinematografico (Poétique du cinématographe, Actes Sud).

La retrospettiva e il volume Il mondo vivente e saranno presentati il 19 marzo alle ore 16 nella libreria del Palazzo delle Esposizioni, dando il via a una serie di incontri e proiezioni nei giorni successivi, in diversi cinema e realtà culturali della città.

Date, luoghi, orari 
- 19 marzo ore 16.00, Bookshop Palazzo delle Esposizioni (Via Milano 17, Roma), presentazione del volume Il mondo vivente – Conversazione con Eugène Green, a cura di Federico Francioni (Artdigiland 2018), e della retrospettiva, alla presenza dell’autore.

- 20 marzo ore 18.00, Casa del Cinema (Largo Marcello Mastroianni 1, Roma), incontro con Eugène Green, presentazione del volume e proiezione di Le Monde Vivant (2003, 75’, in francese con sottotitoli).

- 21 marzo ore 21.00, Apollo 11 (Via Nino Bixio, 80 /A, Roma), incontro con Eugène Green, presentazione del volume e proiezione di Toutes les Nuits (2001, 110’, in francese con sottotitoli). 

- 22 marzo ore 18.00, Libreria Stendhal (piazza San Luigi dei Francesi 23, Roma), incontro con Eugène Green e presentazione della sua opera letteraria; proiezione del cortometraggio Correspondances (2007, 30’, in francese con sottotitoli).

- 23 marzo ore 20.30, cineclub Detour (via Urbana 107, Roma), incontro con Eugène Green, presentazione del volume e proiezione di La religieuse portugaise (2009, 120’, in francese con sottotitoli). 

Biografia Eugène Green
Regista, scrittore e drammaturgo, Eugène Green nasce nel 1947 a New York, ma si trasferisce a vent’anni a Parigi, recidendo del tutto i confini con quella che lui definisce “la Barbarie”. La conquista della lingua, della Parola, è per lui la costruzione di una nuova identità. Attratto dalla musica e dal teatro barocco, sul finire degli anni ‘70 fonda la compagnia Théâtre de la Sapience, e si rivela come uno dei maggiori esperti della tradizione barocca francese. Il suo esordio nel cinema risale al 2001 con Toutes les nuits, seguito da Le monde vivant (2003), Le Pont des Arts, (2005), La Religieuse portugaise (2009), La Sapienza (2014), Le Fils de Joseph (2016) e En attendent les Barbares (2017).

Oltre al cinema, Green è anche autore di diversi romanzi (La Reconstruction, 2008; La Bataille de Roncevaux, 2009; La communauté universelle, 2011; Les atticistes, 2012; Les voix de la nuit, 2017; L’Enfant de Prague, 2017), raccolte poetiche (Les lieux communs; Le présent de la parole, 2004; Le Lac de cendres, 2014) e saggi (Présences, 2003; Poétique du cinématographe, 2009; Shakespeare ou la lumière des ombres, 2018)

Nota del curatore
La prima volta che ho visto un film di Eugène Green ho provato un senso di disagio. Nel suo lavoro c’è qualcosa di non accomodante, una forma così personale a cui non si può restare indifferenti, nel bene o nel male. Il suo cinema – una continua corrispondenza tra elementi assoluti: maschio, femmina; terra, cielo; sguardo, parola; presenza, assenza – interpella direttamente lo spettatore, in un tu per tu del tutto singolare. È una ricerca rigorosa, che mette a volte in discussione i codici consolidati del “fare cinema”, per puntare unicamente allo svelamento di un’altra realtà, profonda e nascosta; una pratica che si occupa con cura della vita e si offre in visione, a volte con dei limiti, ma mai senza autenticità. Un dono fuori dal tempo.

Uno dei primi libri di cinema che mi sono ritrovato tra le mani è stato una bellissima intervista a Otar Iosseliani, pubblicata alla fine degli anni ’90, senza aver ancora avuto modo di vedere i suoi film – che ho poi amato. È stato un libro importante per me, per la capacità di portare luce sul mondo di un autore all’ombra, lontano dal contingente e dalle mode, prendendo il giusto tempo di una Conversazione.

L’idea dell’intervista a Green è nata così: dalla curiosità di incontrare un autore così poco conosciuto in Italia, nella sua complessità e nel suo linguaggio unico, e dal bisogno di prendersi cura di qualcosa che forse si perderà. La storia del cinema è in fondo una storia di fantasmi e ombre. Di forme, ma soprattutto di uomini.

Federico Francioni
Nato nel 1988, si forma al Centro Sperimentale di Cinematografia dopo una laurea in Storia del Cinema con una tesi su Otar Iosseliani. Firma con Yan Cheng i documentari Tomba del Tuffatore (2016), Menzione Speciale ArtDoc al Festival di Bellaria;  The First Shot (2017), Miglior Film alla 53° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro; e Octavia (2018), un lavoro d’archivio commissionato dal Chicago Film Archive, in collaborazione con Lab80. Nel 2018 è il candidato del Grec per la residenza artistica Frontières, a Parigi, dove lavora ad un nuovo progetto documentario.

Edizioni Artdigiland
Tutte le info su: http://www.artdigiland.com
Per iscriversi alla newsletter: http://www.artdigiland.com/newsl