LO SGUARDO ATTIVO DI GIANNI FIORITO. Fotogiornalismo, fotografia di scena e altri territori

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LO SGUARDO ATTIVO DI GIANNI FIORITO. Fotogiornalismo, fotografia di scena e altri territori

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Il libro ripercorre l’intero spettro dell’attività di Gianni Fiorito, prima come fotoreporter e poi come fotografo di scena, valorizzando l’habitus produttivo e affettivo con cui il fotografo napoletano riesce a tenere insieme sguardo e ethos rispetto ai cambiamenti in atto nel mondo. Fiorito opera in un momento cruciale della storia recente, laddove il contesto sociale e politico e i modi di raccontare con il medium fotografico sono attraversati da radicali mutamenti tecnologici e dall’urgenza di rendere visibile una realtà sempre più mistificata. Dalle inchieste sulla camorra e sul terremoto, agli scatti sulla dismissione di Bagnoli e sul G8 di Genova pubblicati, tra gli altri, su «La Repubblica», «l’Espresso» e prima ancora su «Oggi», Fiorito racconta il suo modo di “vedere” e insieme il suo rapporto, necessario e soggettivizzante, con il “pensiero critico”. Una pratica che si relaziona tanto con le occorrenze del reportage, dell’inchiesta e della testimonianza, quanto con il dinamismo degli immaginari di volta in volta coinvolti. Ampio spazio è dato al suo lavoro per la fotografia di scena, nella quale transitano esperienza e sguardo di fotoreporter. Qui Fiorito tiene insieme la rappresentazione della dimensione narrativa del film con quella del backstage, portando inoltre avanti una ricerca sui rapporti tra set e paesaggio nel cinema italiano degli ultimi venti anni. Tra le tante collaborazioni, spicca quella ultraventennale con Paolo Sorrentino: fotografie che rappresentano non solo una preziosa ed esclusiva documentazione, ma anche il terreno di un confronto tra processi creativi ancora in atto. Più di tutto, con il suo racconto, Fiorito ci consegna quella che potremmo chiamare una “necessità mobile”: in un corpo a corpo con l’imponderabile della realtà e l’erranza dell’immaginario, Fiorito riesce a coniugare attitudine esistenziale e statuto ontologico della stessa immagine fotografica.



Amando Andria è docente, producer, curatore e critico cinematografico. Ha scritto di cinema per riviste e volumi collettivi.

Alessia Brandoni è critica cinematografica, curatrice di retrospettive, ricercatrice indipendente. Si occupa, inoltre, di diritto d’autore.

Fabrizio Croce è critico cinematografico, saggista, curatore di retrospettive. Collabora con riviste di cinema. Ha curato monografie e partecipato a diversi volumi collettivi.

Nel 2022 i tre autori hanno pubblicato per Artdigiland Da una prospettiva eccedente. In dialogo con Antonio Capuano, Premio Efebo d’oro Nicolò Lombardo 2022 per il miglior saggio di cinema.