Perché ascoltiamo Louis Armstrong
Perché ascoltiamo Louis Armstrong
Louis Armstrong è la base su cui poggia gran parte della musica popolare statunitense del XX secolo, e ovviamente tutto il jazz. Come affermò Miles Davis: «Non si può suonare nulla con la tromba che Louis Armstrong non abbia già suonato prima… incluso qualcosa di moderno». Nei suoi dischi ascoltiamo l’icona, l’epitome di un genere musicale. Ascoltiamo l’inventore dello swing, dell’improvvisazione solistica, del canto jazzistico e della tromba virtuosistica nella cultura popolare. Ascoltiamo l’entertainer che, spalancando gli occhi e imprimendo al volto una smorfia espressionista, galvanizzava l’attenzione del suo pubblico. Ascoltiamo anche l’ambasciatore, il messaggero della buona novella nata a New Orleans, che trasformò uno stile musicale regionale in una lingua franca mondiale. E ascoltiamo l’alterità della società americana che, attraverso la sua musica, diede voce alla negritudine nella cultura moderna. Il volume di Sergio Pujol attraversa l’opera di Armstrong in maniera originale e personale, spesso spiritosa, fondendo sapienza accademica e leggerezza, ampie considerazioni storiche ed emozioni intime e ricordi, e lancia un messaggio potente e appassionato alle nuove generazioni.
Sergio Pujol è nato a La Plata, in Argentina, nel 1959. È uno dei più rinomati e prestigiosi storici della musica popolare del suo paese. Docente di Storia del XX secolo presso l'Università Nazionale di La Plata e ricercatore del CONICET - Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas, è autore di quindici libri, tra i quali Jazz al sur, Valentino en Buenos Aires, Discépolo, una biografia argentina, Rock y dictadura, Oscar Alemán, la guitarra embrujada, El año de Artaud: Rock y política en 1973 e il recente Gato Barbieri, un sonido para el Tercier Mundo.

