Centro Sperimentale di Cinematografia

Ricordando Giuseppe Rotunno nel centenario della nascita

Ricordando Giuseppe Rotunno nel centenario della nascita

È molto difficile spiegare il mio lavoro, ma è come essere un pittore.
Penso che i pittori sentano qualcosa dentro attraverso i colori
e il pennello mentre mettono le loro idee su una tela.
Questo è quello che faccio anch’io.

Giuseppe Rotunno

Più mi avvicino all'iperuranio e più penso a te. Intervista a Fabio Zamarion sulla collaborazione con Giuseppe Tornatore

Più mi avvicino all'iperuranio e più penso a te. Intervista a Fabio Zamarion sulla collaborazione con Giuseppe Tornatore

Fabio Zamarion (Roma, 1961) è un direttore della fotografia italiano. Diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1985 sotto la guida di Carlo Di Palma e Beppe Lanci, affianca a lungo Vittorio Storaro e Mauro Marchetti come assistente operatore e operatore di macchina, girando fra gli altri anche Piccolo Buddha di Bertolucci. Dopo alcune esperienze televisive come direttore della fotografia, esordisce sul grande schermo nel 2000 con Occidente di Corso Salani e nel 2003 riceve la sua prima candidatura al David di Donatello con Respiro. Nel 2006 il thriller La sconosciuta scandisce l'inizio della collaborazione di Zamarion con Giuseppe Tornatore, e gli frutta la vittoria al David e una candidatura agli European Film Award; la collaborazione fra i due viene continua L'ultimo Gattopardo - Ritratto di Goffredo Lombardo (2010), La migliore offerta (2013), con Geoffrey Rush, e La corrispondenza (2016), con Jeremy Irons e Olga Kurylenko. Altri film di cui Zamarion ha firmato la fotografia sono stati La signorina Effe di Wilma Labate, Evilenko e La macchinazione di David Grieco, Un giorno perfetto di Ferzan Özpetek, Questione di cuore di Francesca Archibugi e Tolo Tolo di Checco Zalone.

Sardegna tragica. Conversazione con Salvatore Mereu su "Assandira", Sardegna, turismo

Sardegna tragica. Conversazione con Salvatore Mereu su "Assandira", Sardegna, turismo

Salvatore Mereu (Dorgali, 1965) è un regista sardo. Dopo la laurea al DAMS di Bologna si diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dopo alcuni cortometraggi come Notte rumena e Miguel, nel 2003 viene distribuita la sua opera prima Ballo a tre passi, film a episodi che l’anno successivo gli frutta il David di Donatello per il miglior regista esordiente. Il suo secondo lungometraggio, Sonetaula, tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Fiori, viene presentato nel 2008 al Festival di Berlino nella sezione Panorama, mentre quattro anni dopo arriva Bellas mariposas, tratto da un racconto di Sergio Atzeni e selezionato in concorso alla sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2020 viene presentato a Venezia, in selezione ufficiale fuori concorso, il suo quarto lungometraggio, Assandira, tratto dall’omonimo romanzo di Giulio Angioni e interpretato da Gavino Ledda, Marco Zucca e Anna König. Ambientato nella Sardegna rurale degli anni ’90, sospesa fra una solarità accesa e un livore oscuro, Assandira racconta con la struttura di un giallo la fondazione e la caduta di un agriturismo per turisti stranieri, e le complesse dinamiche familiari che si instaurano fra l’anziano Costantino, il figlio Mario e la sua compagna tedesca Grete, prima che Mario perda la vita nel rogo dell’azienda.

Pasqualino De Santis: la lezione di Di Venanzo portata nel colore

Pasqualino De Santis: la lezione di Di Venanzo portata nel colore

Pasqualino De Santis nacque il 24 aprile del 1927, grande cinematographer al fianco dei più importanti registi italiani e non, da Rosi a Visconti a Bresson. Pubblichiamo qui un suo ricordo e ripercorriamo le tappe della sua carriera.