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Basic Film Making. Conversazione con Peter Zeitlinger sul cinema di Werner Herzog

Basic Film Making. Conversazione con Peter Zeitlinger sul cinema di Werner Herzog

Peter Zeitlinger (BVK ASC) è nato a Praga il 6 giugno 1960. Dopo l'occupazione sovietica del 1968 e la conseguente instabilità politica, è costretto a lasciare il proprio paese insieme alla madre che sceglie di raggiungere la vicina Austria. A Vienna frequenta la Filmakademie: dopo aver collaborato a diversi progetti con Götz Spielmann e Ulrich Seidl, oggi tra i più importanti rappresentanti del cinema austriaco, a metà degli anni ’90, Zeitlinger inizia il suo sodalizio con Werner Herzog, al cui fianco si spingerà ripetutamente oltre i consueti canoni della rappresentazione cinematografica.  Tra i titoli più importanti: Grizzly Man (2005), Rescue Dawn (2006), Encounters at the End of the World (2007), Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans (2009), My Son, My Son, What Have Ye Done (2009), Cave of Forgotten Dreams (2010), Queen of the Desert (2015). Collabora anche con Abel Ferrara e con star hollywoodiane come Nicolas Cage, Nicole Kidman e James Franco. Zeitlenger si occupa fin dagli esordi anche di regia, e negli ultimi anni ha rafforzato la sua collaborazione con la compagna Silvia Zeitlinger Vas. Ha insegnato all’Università Mozarteum di Salisburgo e alla Facoltà di televisione e cinema HFF di Monaco.

Ricordando Giuseppe Rotunno nel centenario della nascita

Ricordando Giuseppe Rotunno nel centenario della nascita

È molto difficile spiegare il mio lavoro, ma è come essere un pittore.
Penso che i pittori sentano qualcosa dentro attraverso i colori
e il pennello mentre mettono le loro idee su una tela.
Questo è quello che faccio anch’io.

Giuseppe Rotunno

In ricordo di Franco Zeffirelli, mio grande maestro e amico

In ricordo di Franco Zeffirelli, mio grande maestro e amico

Oggi, 12 febbraio, ricorre il centenario di Franco Zeffirelli. Il comune di Firenze e la Fondazione Zeffirelli celebrano il maestro italiano con numerosi eventi,  tra i quali l’intitolazione del Belvedere e un passaggio della Pattuglia Acrobatica Nazionale sulla città, omaggio dell’Aeronautica Militare. Ci uniamo alla celebrazione anticipando qui il capitolo del libro biografico in preparazione di Daniele Nannuzzi, direttore della fotografia che ha spesso affiancato Zeffirelli in una lunga e complice collaborazione. Daniele Nannuzzi ha anche partecipato attivamente sia alla creazione della Fondazione Zeffirelli sia ai contributi che oggi saranno presentati per il centenario. 

Shoot from the Heart: ricordando Haskell Wexler. Conversazione con Joan Churchill

Shoot from the Heart: ricordando Haskell Wexler. Conversazione con Joan Churchill

Joan Churchill è una filmmaker e cinematographer che ha iniziato la sua carriera con una serie di film musicali, tra cui Gimme Shelter, No Nukes e Jimi Plays Berkeley. La sua filmografia include An American Family, Punishment Park e Pumping Iron, nel quale ultimo presenta al mondo uno sconosciuto Arnold Schwarzenegger. In collaborazione con Nick Broomfield, Churchill ha realizzato dieci film, tra cui Soldier Girls, con il quale ha vinto un Bafta Award per la categoria miglior documentari. Churchill è stata la prima cinematographer di documentari ad essere ammessa nell'American Society of Cinematographers (ASC). Infine, ha prodotto, diretto e fotografato il documentario Shoot from the Heart dedicato al leggendario Haskell Wexler ASC, del quale quest’anno si è celebrato il centenario della nascita (Chicago, 6 febbraio 1922 – Santa Monica, 27 dicembre 2015), tra i più grandi cinematographers della storia del cinema. Nel corso della sua carriera Wexler si aggiudica due Academy Awards® – Premi Oscar® con Chi ha paura di Virginia Woolf? (1967), regia di Mike Nichols, e Questa terra è la mia terra (1976), regia di Hal Ashby. Firma la cinematografia di film-cult come: La calda notte dell'ispettore Tibbs (1967) e Il caso Thomas Crown (1968), diretti entrambi da Norman Jewison, Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), regia di Miloš Forman, Tornando a casa (1978), regia di Hal Ashby, I giorni del cielo (1978), regia di Terrence Malick, Matewan (1987), regia di John Sayles, Scandalo Blaze (1989), regia di Ron Shelton. Wexler è entrato a far parte dell’ASC il 12 settembre del 1966, ha diretto diversi documentari e il notevole lungometraggio America, America, dove vai? (Medium Cool, 1969). Il talento di Wexler è stato omaggiato con una stella nella “Hollywood Walk of Fame”.

Shoot from the Heart: Remebering Haskell Wexler. Conversation with Joan Churchill

Shoot from the Heart: Remebering Haskell Wexler. Conversation with Joan Churchill

Filmmaker and cinematographer Joan Churchill began her career shooting a series of music films, including Gimme Shelter, No Nukes, and Jimi Plays Berkeley. Her credits include An American Family, Punishment Park and Pumping Iron, introducing to the world an unknown Arnold Schwarzenegger. In collaboration with Nick Broomfield, Churchill has made ten films, including Soldier Girls, for which he won a Bafta Award. Churchill is the first pure verite documentary cinematographer to be accepted into the American Society of Cinematographers (ASC). She then produced, directed and photographed the documentary Shoot from the Heart dedicated to the legendary Haskell Wexler. The centenary of the birth of Haskell Wexler ASC (Chicago, February 6, 1922 - Santa Monica, December 27, 2015), one of the greatest cinematographers in the history of cinema, was celebrated this year. During his career he won two Academy Awards® - Academy Awards® with Who's Afraid of Virginia Woolf? (1967), directed by Mike Nichols, and Bound for Glory (1976), directed by Hal Ashby. He also signed the cinematography of cult films such as: In the Heat of the Night (1967) and The Thomas Crown Affair (1968), both directed by Norman Jewison, One Flew Over the Cuckoo's Nest (1975), directed by Miloš Forman, Coming Home (1978), directed by Hal Ashby, Days of Heaven (1978), directed by Terrence Malick, Matewan (1987), directed by John Sayles, Blaze (1989), directed by Ron Shelton. Wexler joined the ASC on 12 September 1966, directed several documentaries and the remarkable feature film Medium Cool (1969). Wexler's talent was honored with a star on the “Hollywood Walk of Fame”.

Ricordando Sven Nykvist. Conversazione con il figlio Carl-Gustaf Nykvist

Ricordando Sven Nykvist. Conversazione con il figlio Carl-Gustaf Nykvist

Oggi ricorrre il centenario della nascita di Sven Nykvist ASC FCF (Moheda, 3 dicembre 1922 - Stoccolma, 20 settembre 2006), tra i più importanti e talentuosi cinematographers della storia del cinema: il suo iconico lavoro ha segnato la cinematografia del secolo scorso. Leggendario il suo sodalizio con Ingmar Bergman. Nykvist ha lavorato inoltre con Woody Allen, Roman Polański, Louis Malle, Andrej Tarkovskij, Bob Rafelson. Maestro della luce e delle ombre, perfettamente a suo agio sia con il bianco e nero sia con il colore, nel corso della sua carriera vinse due premi Oscar, per Sussurri e grida (1972) e Fanny and Alexander (1982). Da ricordare poi opere come La fontana della vergine (1960), Come in uno specchio (1961), Luci d'inverno (1963), Il silenzio (1963), Persona (1966), Scene da un matrimonio (1974), L'inquilino del terzo piano (1974), Il postino suona sempre due volte (1981), L'insostenibile leggerezza dell'essere (1988), Crimini e misfatti (1989).
Carl-Gustaf è suo figlio: dapprima cinematographer, ha diretto diverse opere, tra cui un documentario in onore di suo padre intitolato Light Keeps me Company (2000).

Remembering Sven Nykvist. A Conversation with Carl-Gustaf Nykvist

Remembering Sven Nykvist. A Conversation with Carl-Gustaf Nykvist

This year we celebrate the centenary of the birth of Sven Nykvist ASC FCF (Moheda, 3 dicembre 1922 – Stoccolma, 20 settembre 2006), one of the most important and talented cinematographers in the history of cinema: his legendary and iconic work marked the cinematography of the last century. His association with director Ingmar Bergman is legendary. He has also worked with Woody Allen, Roman Polański, Louis Malle, Andrej Tarkovskij, Bob Rafelson. Master of light and shadows, perfectly at ease with black and white as well as with color, during his career he won two Academy Awards for Cries and Whispers (1972) and Fanny and Alexander (1982). We should therefore remember works such as The Virgin Spring (Jungfrukällan, 1960), Through a Glass Darkly (Såsom i en spegel, 1961), Winter Light (Nattvardsgästerna, 1963), The Silence (Tystnaden, 1963), Persona (1966), Scenes from a Marriage (Scener ur ett äktenskap, 1973), The Tenant (Le Locataire, 1974), The Postman Always Rings Twice (1981), The Unbearable Lightness of Being (1988), Crimes and Misdemeanors (1989). Carl-Gustaf is his son: he was also first cinematographer, then directed several works, including a documentary in honor of his father Sven entitled Light Keeps me Company (2000).

L’utopia non è un sogno senza fondamento. Storia e opere di Marc Scialom

L’utopia non è un sogno senza fondamento. Storia e opere di Marc Scialom

Pochi autori, come Marc Scialom, ci hanno colpito per la tensione utopica della loro opera, per l'incessante indicazione che non c'è altra via che quella di tentare di ricomporre i conflitti, le fratture, che ogni divisione fra gli esseri umani "è falsa". Molte cose che in passato sembravano impossibili, con i secoli sono state realizzate, così Scialom ci dice che non dobbiamo mai smettere di immaginare una Terra senza frontiere, senza divisioni etniche, senza altro rispetto che non quello per tutti gli esseri viventi. In questo momento di regressione ci viene spontaneo pensare a lui, e riproporvi, grazie al testo di Paola Brunetta, una sintesi della sua incredibile storia e della sua complessa opera tra cinema, letteratura, traduzione.

L’umanità la tiene in bocca un cane. Conversazione con Antonio Capuano

L’umanità la tiene in bocca un cane. Conversazione con Antonio Capuano

Mentre aspettiamo la notte degli #Oscar 2022, facendo molti in bocca al lupo a Paolo Sorrentino, pubblichiamo un'intervista ad Antonio Capuano, al quale E' stata la mano di dio - in corsa per il miglior film internazionale - dedica un grande omaggio. A un libro intervista con Antonio Capuano, regista tra i più interessanti del panorama italiano, lavorano da due d'anni Armando Andria, Alessia Brandoni e Fabrizio Croce. Il libro sarà pronto a giugno, ma eccone un assaggio!

Il tempo ritrovato. Conversazione con Walter Fasano [seconda parte]

Il tempo ritrovato. Conversazione con Walter Fasano [seconda parte]

Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista a Walter Fasano (Bari, 1970), uno dei principali montatori italiani, e regista e sceneggiatore.
Ricordiamo che dal 3 ottobre è su Mubi il film da lui scritto e diretto
Pino, dedicato a Pino Pascali. Lo trovate qui.

Tagliare il tempo. Conversazione con Walter Fasano [prima parte]

Tagliare il tempo. Conversazione con Walter Fasano [prima parte]

Walter Fasano (Bari, 1970), oggi è uno dei principali montatori italiani, saltuariamente anche regista e sceneggiatore. Fra i film da lui montati, Santa Maradona di Marco Ponti, Il Cartaio, Ti Piace Hitchcock? e La Terza Madre di Dario Argento, Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi, 5 è il numero perfetto di Igort e America Latina dei Fratelli D'Innocenzo. È noto internazionalmente per la sua collaborazione con il regista candidato all’Oscar Luca Guadagnino, di cui ha montato tutti i film, dall’esordio The Protagonists, del 1999, fino ai recenti Chiamami col tuo nome e Suspiria. Realizziamo con lui una lunga intervista, in due puntate. la seconda uscirà la prossima settimana.

Il coraggio del fare e quello del dire. Postfazione a "È reale?" di Gianfranco Pannone 

Il coraggio del fare e quello del dire. Postfazione a "È reale?" di Gianfranco Pannone 

In occasione della prima presentazione del libro di Gianfranco Pannone - È reale? Guida empatica del cinedocumentarista - al Fondi Film Festival, organizzato da associazione Giuseppe De Santis, (18 settembre, Chiostro San Domenico, ore 21.00), pubblichiamo la postfazione al volume di Daniele Vicari.

Ritorno all'immediatezza. Conversazione con Fabio Cianchetti sulla collaborazione con Bernardo Bertolucci

Ritorno all'immediatezza. Conversazione con Fabio Cianchetti sulla collaborazione con Bernardo Bertolucci

Fabio Cianchetti (Bergamo, 1952) è un direttore della fotografia italiano, noto soprattutto per la sua collaborazione con Ricky Tognazzi (Canone inverso, per cui ha vinto il David di Donatello), Saverio Costanzo (La solitudine dei numeri primi e Hungry Hearts), Roberto Benigni (La tigre e la neve), Abel Ferrara (Go Go Tales) e i fratelli Giuseppe e Bernardo Bertolucci.

"Moonwatcher: A Personal Odyssey". Conversazione con il regista Hans Pfleiderer

"Moonwatcher: A Personal Odyssey". Conversazione con il regista Hans Pfleiderer

Hans Pfleiderer è regista e ingegnere. Ha studiato architettura presso l'Università Tecnica di Berlino MFA. Ha lavorato come scenografo e lighting designer con Eric Veensta degli Art Lab Studios di Berlino. Ha completato un MFA in Scenografia all'American Film Institute e ha assistito il leggendario scenografo Robert Boyle. Come consulente visivo ha lavorato per il documentario The Man on Lincolns Nose, candidato all'Oscar nel 2001. Ha progettato il Broadcast Studio per Earthship.TV di James Cameron, i lungometraggi LA Twister, A House on a Hill e molti altri. È stato designer degli effetti visivi e in parte supervisore di Minority Report, Panic Room e diversi spot pubblicitari e video musicali. Attualmente lavora come Project Manager e in varie altre cariche per ARRI. Nel 2018 ha fondato la sua società di produzione tedesca la Hans Pfleiderer Engineering. Come regista ha appena finito di dirigere Moonwatcher: A Personal Odyssey su Dan Richter, meglio conosciuto per il suo lavoro con Stanley Kubrick come coreografo e protagonista nella leggendaria scena di apertura di 2001: Odissea nello spazio (1968). Sir Arthur C. Clarke, autore di 2001 disse di lui: «Dan è l'attore sconosciuto più famoso del mondo».

"Moonwatcher: A Personal Odyssey". Conversation with director Hans Pfleiderer

"Moonwatcher: A Personal Odyssey". Conversation with director Hans Pfleiderer

Hans Pfleiderer is a filmmaker and engineer. He studied architecture at the Technical University Berlin with a diploma. He worked as a stage and lighting designer with Eric Veenstra from ArtLab Studios Berlin. He completed a Master program in Production Design at the American Film Institute and assisted legendary production designer Robert Boyle. As a visual consultant, he worked for the documentary The Man on Lincoln’s Nose, which was nominated for an Oscar in the category Documentary Shorts in 2001. He designed the Broadcast Studio for James Cameron's Earthship.TV, the feature films L.A. Twister, A House on a Hill, and many more. He was Visual Effects Designer and creator of digital storyboards on Minority Report, Panic Room and Supervisor on commercials and music videos. He worked as a project manager and in various other functions for ARRI designing broadcast lighting systems. In 2018 he founded his German production company Hans Pfleiderer Engineering. As a director, he recently completed the feature documentary Moonwatcher: A Personal Odyssey about Dan Richter, best known for his work with Stanley Kubrick as choreographer and star in the legendary opening scene of 2001: A Space Odyssey released in 1968. Sir Arthur C. Clarke, author of 2001 said about him: «Dan is the most famous unknown actor in the world».

Il tempo con Antonioni. Conversazione con Edoardo Ponti

Il tempo con Antonioni. Conversazione con Edoardo Ponti

Edoardo Ponti (Ginevra, 1973), figlio di Sophia Loren e del produttore Carlo Ponti, è regista, sceneggiatore e produttore, saltuariamente anche attore. Nel 2002 esordisce al cinema con Cuori estranei, proseguendo la sua carriera con Coming & Going ed i premiati cortometraggi Away We Stay, Il turno di notte lo fanno le stelle, dall’omonimo racconto di Erri De Luca, e Voce umana, da Jean Cocteau, presentato a Venezia. Il suo film più recente, La vita davanti a sé, tratto dall’omonimo romanzo di Romain Gary e interpretato da Sophia Loren e Renato Carpentieri, è stato uno dei maggiori successi di Netflix nel 2020 ed è stato candidato ai Golden Globe come Miglior film straniero. Nella seconda metà degli anni ’90 Edoardo Ponti è stato l'assistente personale di Michelangelo Antonioni, appena insignito del premio Oscar alla carriera, per la realizzazione di due progetti poi sfumati: Tanto per stare insieme, fortemente desiderato anche da Jack Nicholson, e il fantascientifico Destinazione: Verna, che avrebbe visto Sophia Loren protagonista.

The Time with Antonioni. Conversation with Edoardo Ponti

The Time with Antonioni. Conversation with Edoardo Ponti

Edoardo Ponti (Geneva, 1973), son of Sophia Loren and producer Carlo Ponti, is a director, screenwriter and producer, occasionally also an actor. In 2002 he made his debut in the cinema with Extraneous Hearts, continuing his career with Coming & Going and the award-winning short films Away We Stay, The Night Shift the Stars Do It, from the homonymous story by Erri De Luca, and Human Voice, by Jean Cocteau, presented in Venice. His most recent film, The Life Ahead, based on Romain Gary's novel of the same name and starring Sophia Loren and Renato Carpentieri, was one of Netflix's biggest hits in 2020 and was nominated for a Golden Globe for Best Foreign Film. In the second half of the 90s, Edoardo Ponti was the personal assistant of Michelangelo Antonioni, who had just been awarded the Academy Award for Lifetime Achievement, for the realization of two projects that were later faded: Just to Be Together, strongly desired also by Jack Nicholson, and the science fiction Destination: Verna, which would have seen Sophia Loren protagonist.

Esce "Il nero di Giovanni Vento. Un film e un regista verso l’Italia plurale". Conversazione con Leonardo De Franceschi

Esce "Il nero di Giovanni Vento. Un film e un regista verso l’Italia plurale". Conversazione con Leonardo De Franceschi

Leonardo De Franceschi insegna Storia del cinema all’Università Roma Tre. Si interessa di produzioni audiovisuali riconducibili a soggetti e gruppi subalterni, diasporici e transnazionali e dei modi di negoziazione della narrazione nazionale dominante in Italia. Ha pubblicato numerosi saggi sul cinema del Terzo mondo e del colonialismo, fra cui Lo schermo e lo spettro. Sguardi postcoloniali su Africa e afrodiscendenti (Mimesis Edizioni, 2018). Nel 2020 ha presentato al Festival di Torino un restauro da lui promosso del film Il nero di Giovanni Vento del 1967, “film perduto” del cinema italiano incentrato sul fenomeno dei “figli della Madonna”, vale a dire dei figli dei soldati afroamericani venuti a combattere a Napoli alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Esce ora per Artdigiland il suo saggio Il nero di Giovanni Vento. Un film e un regista verso un’Italia plurale, analisi e storia del film e del suo restauro.

La luce è invisibile. Vediamo solo la luce riflessa dal mondo. Conversazione con Christian Berger

La luce è invisibile. Vediamo solo la luce riflessa dal mondo. Conversazione con Christian Berger

Christian Berger (AAC, BVK), austriaco, membro onorario dell'AIP, è un cinematographer, regista, sceneggiatore e produttore di numerosi documentari, film per la tv e lungometraggi. Come cinematographer ha lavorato, tra i tanti, per registi quali Michael Haneke, Amos Gitai, János Szász, Angelina Jolie, Terrence Malick. Nel 2010 è stato nominato al premio Oscar per la migliore fotografia per Il nastro bianco diretto da Michael Haneke e ha vinto l’ASC Award per la migliore fotografia per lo stesso film. Berger ha sviluppato il sistema “Cine Reflect Lighting System” (CRLS) in collaborazione con Bartenbach Lichtlabor: oltre a creare nuove possibilità estetiche per la camera, questo sistema offre ad attori e registi una flessibilità e una libertà senza precedenti. È sposato con l'attrice Marika Green ed è zio di Eva Green.

Light Is Invisible. We Only See the Light Reflected from the World. Conversation with Christian Berger

Light Is Invisible. We Only See the Light Reflected from the World. Conversation with Christian Berger

Christian Berger (AAC, BVK, AIP Honorary Member) is an Austrian cinematographer, director, producer, and writer of numerous documentaries, made-for-tv films, and features. As a cinematographer, he worked, among many, for directors as Michael Haneke, Amos Gitai, János Szász, Angelina Jolie, Terrence Malick. In 2010 Berger was nominated for an Academy Award for Best Cinematography for his work on The White Ribbon directed by Michael Haneke and won the ASC Award for Best Cinematography for the same movie. Berger developed the new “Cine Reflect Lighting System” (CRLS) in collaboration with Christian Bartenbach: in addition to creating new esthetic possibilities for the camera, this system gives actors and directors unprecedented flexibility and freedom. He is married to actress Marika Green and is also the uncle of Eva Green.